I Suoni Intrauterini
“Il futuro neonato già al quarto mese e mezzo di vita intrauterina possiede un orecchio che riesce a percepire bene le frequenze acute, quelle gravi invece verranno percepite soltanto dopo la nascita. Questo naturale fatto neurofisiologico permette al feto di proteggersi da tutti quei rumori gravi presenti all’interno del ventre materno, causati ad esempio dalla digestione e dalle pulsazioni cardiache.
Il liquido amniotico, in cui è immerso, diffonde meglio le frequenze acute e crea un’ulteriore protezione dai suoni gravi.
Il feto sente in maniera molto differente da come sentiamo noi, poiché i suoni che noi percepiamo hanno come mezzo di trasmissione l’aria e il nostro apparato uditivo è completo, con le cellule ciliare pronte a sentire tutta la normale gamma delle frequenze udibili, anche quelle più gravi.
Al momento della nascita tutto il liquido amniotico che era presente nell’orecchio medio fuoriesce e da quel giorno tutto il sistema uditivo del neonato dovrà progressivamente adattarsi a questa nuova impedenza acustica: l’aria.
Il suono che il feto predilige maggiormente è la voce della propria mamma, come è stato ampiamente dimostrato, nutrendosi di quelle dolci frequenze che riesce a percepire all’interno del grembo materno. Questa voce costituisce il primo passo del lungo e complesso cammino della comunicazione e della vita relazionale che il bambino proseguirà nel corso degli anni, attraversando non poche difficoltà.
La nostra personalità, pare che di base di formi per un 50% nel grembo materno e per l’altro 50% nei primi 7 anni di vita.
Le esperienze che abbiamo vissuto in questi periodi della nostra esistenza risultato perciò determinanti nella formazione del nostro ego.
Se una persona è stressata cronicamente, la sua corteccia frontale viene inibita e vive solo in base alla sua bolla percettiva formatasi nel grembo materno e in questi primi 7 anni di vita.
I problemi psico-emotivi bloccano lo sviluppo dell’ascolto e la persona ha difficoltà a migliorare, rimanendo intrappolata nei suoi vecchi schemi.”
Tratto dal libro IL POTERE DELL’ASCOLTO
Di Alessandro Pillinini
Il dott. Alfred Tomatis, scienziato, medico e ricercatore multidiscilplinare francese, creò un metodo attraverso il quale è possibile rielaborare dolcemente tutti quei vissuti conflittuali che possono ostacolare il regolare sviluppo dell’ascolto, accompagnando la persona verso una maturità psicoaffettiva più equilibrata.